Il lavoro di un’azienda prevede dinamiche diverse, si potrebbe dire tante quante le persone che la compongono. In questo articolo parleremo di questo e di come tale concetto si sviluppa in quello della Leadership di Gruppo.
Su questi canali parliamo costantemente di business e di settori, ambiti di riferimento come il marketing, la vendita, le strategie, la produzione etc etc… In realtà, però, stiamo parlando sempre di persone. Uomini e donne che svolgono una mansione precisa, che prescinde dall’inquadramento contrattuale e dal “livello” dell’impiego, con precise finalità.
La logistica ha le sue procedure per spedire e tracciare, per esempio. Il marketing avrà i suoi Kpi legati ai progetti e così i venditori, alle prese con i loro target. E via discorrendo.
Negli esempi, però, parliamo sempre di singoli ma quasi mai un settore aziendale è gestito interamente da un singolo. Nelle grandi aziende parliamo di gruppi di persone, il team comunicazione, il team vendita, il team controllo qualità, quello amministrativo…
Nelle PMI, invece, seppur sia più facile trovare figure singole nella gestione dei reparti (trattandosi, generalmente, di organici più ristretti), è altrettanto facile che non ci sia una totale autonomia verticale, e quindi che nei fatti ci si supporti anche trasversalmente: il marketing con la vendita, la logistica con l’assistenza clienti etc. Questo anche perché spesso nelle PMI singole persone fanno più cose e il tutto rende il lavoro un po’ più fluido, senza il necessario rigore che ci si aspetta da un’azienda più strutturata.
Insomma, in un modo o nell’altro il lavoro di un’azienda, qualunque essa sia, è una questione di persone e, soprattutto, di persone che lavorano in gruppo.
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Cosa si intende per “gruppo” in un contesto aziendale
Il concetto di “gruppo” è delicatissimo, perché esso è la più grande soluzione ma anche il più grande problema di un’impresa, almeno da un punto di vista potenziale.
Nel gruppo di lavoro si alimentano dinamiche di collaborazione o di scontro, empatia o malumori, in funzione di tanti fattori che fanno necessariamente tutti capo a una corretta impostazione “dall’alto”. Eppure, per quanto difficile, trovare una quadra per fare in modo che le persone, all’interno dell’azienda, lavorino sinergicamente, è l’unica soluzione per ambire a traguardi ragguardevoli.
Come imprenditore e come responsabile delle nostre aziende, credo talmente tanto nel concetto di team da aver impostato tutto il nostro lavoro sul concetto di Leadership di Gruppo, vero faro che illumina il nostro cammino aziendale.
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Che cos’è la Leadership di Gruppo
Per “Leadership di Gruppo” intendiamo un processo e una serie di procedure ben precise, sulla base delle quali la gerarchia interna all’organigramma dell’azienda non ha mai un aspetto piramidale bensì, per così dire, orizzontale. Nella leadership di gruppo gli obiettivi vengono decisi insieme ai propri collaboratori e insieme vengono definiti i protocolli attuativi. Chiaramente esistono anche qui delle “direttive dall’alto”, ma non sono dei diktat operativi o coercitivi, si tratta piuttosto di una serie di indicazioni legate all’orientamento dell’impresa e i suoi valori, gli orizzonti a medio e lungo termine, i principi che devono essere incarnati e l’immagine – realistica e trasparente – che si desidera arrivi alla platea esterna.
Tutti elementi che un gruppo di lavoro non potrebbe concepire autonomamente, per ragioni logiche, ma che deve essere portato necessariamente in dote dall’azienda, che lo condivide e lo trasferisce a tutti i suoi collaboratori (nella misura in cui, è chiaro, essi lo condividano).
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Il ruolo della direzione nella Leadership di gruppo
Come detto, lo scheda organizzativo verticale è ridotto al minimo nella Leadership di Gruppo, ma esiste, seppur in una chiave diversa: il “capo” tradizionalmente inteso viene sostituito da un facilitatore, una figura di riferimento che incarna e coordina i valori dell’azienda.
Insieme a lui, esistono tendenzialmente uno o più referenti di ogni ambito dell’azienda (in base a quanto l’impresa è strutturata: più l’azienda è grande, maggiore è il numero di referenti).
I referenti di reparto (o di progetto) hanno il compito di coordinare operativamente i processi che devono portare all’obiettivo, o gli obiettivi, orientati dalla proprietà.
Questo comporta una serie di conseguenze, come l’importanza di stabilire delle procedure chiare e rigorose, in modo che possano essere definiti con chiarezza compiti e margini d’azione di ogni singolo membro del team.
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Vantaggi della Leadership di gruppo
Ripartendo proprio dall’ultimo punto nel paragrafo precedente, potendo vantare delle procedure chiare e precise, l’azienda diventa istantaneamente più “snella”, perché stabilire un ordine rigoroso di cose da fare per poter gestire un processo, qualunque esso sia, permette di lavorare in modo più rapido ed efficace e soprattutto di poter contare su una formazione corretta per i nuovi ingressi in azienda.
Da un punto di vista individuale, le persone che lavorano in un’impresa basata sulla Leadership di Gruppo percepiscono come valorizzate le proprie competenze, ed hanno la sensazione di lavorare per un progetto che li riguarda direttamente e sul quale il loro apporto è determinante. Non si tratta infatti semplicemente di trovare modi efficaci per soddisfare i target aziendali, ma di sentirsi parte di un sogno più grande, rappresentato nel concreto dagli obiettivi aziendali ma alimentato, se vogliamo vederla più dall’alto, dalla volontà di dare il proprio contributo a beneficio dei propri colleghi e dei clienti.
Infine, la Leadership di Gruppo si può considerare come un vero step evolutivo del modo di fare impresa, un passo necessario nell’epoca attuale, dove gli standard e i KPI rischiano di fagocitare ogni individuo nel vortice della produttività. Dinamica che, senza l’apporto di una mission e di una condivisione dei valori e dei progetti, rischia di innescare un graduale distacco emotivo dall’azienda per cui si lavora.
Nel 2024, di fatto, considero superate le logiche gerarchiche classiche e penso sia il momento di proiettarci verso un sistema condiviso, che premi molto più di ieri il merito ma che coinvolga anche di più, affinché nessuno, nemmeno nelle aziende più grandi, sia mai lasciato indietro.
A trarne vantaggio sono le persone, per tornare al presupposto iniziale, ma anche l’azienda stessa.
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